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Alla scoperta della Partita Iva

Attraverso l'ausilio della partita IVA, sia individui che aziende possono esercitare attività professionali in osservanza delle normative fiscali e contribuire in base al regime fiscale ordinario o forfettario. Questo codice numerico di 11 cifre, fornito dall'Agenzia delle Entrate, è indispensabile per avviare un'attività imprenditoriale o lavorare come autonomo. Prima di ottenere una partita IVA, è cruciale selezionare il regime fiscale e contabile adatto per l'attività e la struttura giuridica. Questa scelta influenzerà la tassazione, gli adempimenti fiscali, contabili e previdenziali. Attualmente, i regimi disponibili includono l'ordinario, il semplificato e il forfettario.

Nel regime ordinario, l'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) è basata su scaglioni di reddito, mentre l'IVA si applica alle vendite di beni o servizi. Questo regime richiede una contabilità dettagliata e diversi registri, ed è obbligatorio per le società di capitali e per le società di persone con ricavi superiori a determinate soglie.

Il regime semplificato, invece, ha una tassazione simile a quella dell'ordinario ma con adempimenti contabili ridotti, ed è destinato alle attività con ricavi entro certe soglie.

Il regime forfettario è riservato alle persone fisiche che esercitano attività di impresa o professionale, con ricavi o compensi annui inferiori a una determinata soglia. Questo regime prevede un'allocazione fiscale agevolata, un'impresa sostitutiva sul reddito imponibile e altre semplificazioni, come l'esenzione da scritture contabili e l'IVA.

La Legge di bilancio del 2023 ha introdotto alcune modifiche al regime forfettario, ampliando la platea dei professionisti e delle partite IVA beneficiari e introducendo una clausola antielusione.

Dopo aver scelto il regime fiscale, è necessario decidere la forma giuridica dell'attività, che può essere una ditta individuale, un'impresa familiare o coniugale, una società di persone o di capitali, o una cooperativa.

L'apertura di una partita IVA è gratuita, ma possono esserci spese associate alla procedura, come il supporto di un Caf o un commercialista per la compilazione dei moduli. Anche la registrazione presso il Registro delle Imprese può comportare costi.

Per chiudere o modificare una partita IVA, è necessario compilare lo stesso modulo utilizzato per l'apertura e presentarlo entro 30 giorni dalla variazione o cessazione dell'attività. In alcuni casi, se un soggetto non ha esercitato l'attività imprenditoriale per tre anni consecutivi, l'Agenzia delle Entrate chiuderà automaticamente la partita IVA.

Le tasse da pagare dipendono dal regime fiscale e giuridico scelto e possono includere l'IVA, l'IRPEF, l'IRES e l'IRAP. Per verificare la validità di una partita IVA e ottenere certificati, è possibile utilizzare i servizi online dell'Agenzia delle Entrate.

Nonostante l'Italia sia leader europeo nel numero di partite IVA, negli ultimi anni si è registrata una diminuzione del loro numero, attribuibile alla pandemia e alla minore propensione degli italiani ad avviare attività autonome. Le forze politiche devono agire per sostenere le partite IVA e promuovere la crescita economica e sociale del Paese.

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