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CALA IL DISAGIO SOCIALE

L'Indice di Sofferenza Confcommercio di gennaio 2024 ha registrato un valore di 13,0, in calo di due decimi rispetto a dicembre. "La riduzione osservata nell'ultimo mese riflette un rallentamento dell'inflazione per i beni e i servizi di uso comune e un modesto aumento della disoccupazione complessiva".

Dalle costanti rilevazioni sul mercato del lavoro, si nota, nel mese di gennaio, una diminuzione di 34.000 occupati rispetto al mese precedente e un calo di 4.000 persone in cerca di lavoro. A ciò si aggiunge, anche a gennaio, un aumento degli inattivi (61.000 persone nel mese, soprattutto tra i giovani sotto i 35 anni). "Queste tendenze - ha evidenziato il direttore dell'Ufficio Studi Mariano Bella - hanno portato ad una stabilizzazione del tasso ufficiale di disoccupazione al 7,2%. Nello stesso periodo, le ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (CIG) sono state poco più di 47,9 milioni, cui si aggiungono quasi 1,2 milioni di ore coperte da assegni erogati dai fondi di solidarietà. In termini di ore di CIG e FIS effettivamente utilizzate, questi dati hanno portato ad un aumento, rispetto a dicembre, delle unità di lavoro standard (Ula) destagionalizzate. La combinazione di queste dinamiche ha portato ad un aumento del tasso di disoccupazione complessiva al 8,3%. I segnali meno positivi provenienti dal mercato del lavoro devono essere valutati con molta cautela".

Per quanto riguarda l'inflazione, a gennaio 2023 i prezzi dei beni e servizi di uso comune hanno mostrato una variazione annua del 3,5%, in calo di circa un punto percentuale rispetto a dicembre. Questa tendenza al ribasso è proseguita anche a febbraio: secondo le prime stime, la variazione dei prezzi dei beni e servizi di uso comune si attesterebbe al 2,9%. "Considerando queste tendenze - ha osservato Bella - la stabilità del mercato del lavoro si conferma essenziale per contenere l'area di disagio sociale, considerando un rallentamento, nel breve termine, del contributo positivo fornito dall'inflazione"
 

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